Famiglie e immobili collabenti

"Collabente" è un termine tecnico, un aggettivo che si usa per indicare un edificio cadente che sta andando in rovina. Gli edifici collabenti vengono accatastati nella categoria F/2 al Catasto fabbricati e dovrebbero essere esenti dal pagamento dell'IMU perché non è prevista l'attribuzione di una rendita catastale per quei fabbricati rientranti in quella categoria.

Ad essere collabenti non sono solo gli immobili vetusti o lesionati dal terremoto e che godono dell'esenzione IMU. Collabenti sono anche le persone anziane, i disabili e i malati. Collabenti sono le persone che restano senza lavoro: tutti soggetti che, come gli edifici collabenti, dovrebbero essere esentati dal pagamento dell'IMU o meglio ancora, chiamate a partecipare nella condivisione del lavoro. Il lavoro, come anche la proprietà, non può essere esclusivo, ma è una risorsa che va condivisa tra tutti nessuno escluso.

Collabente è soprattutto la famiglia come istituzione sociale. Lo dimostra l'ennesima tragedia famigliare di ieri dove un padre rimasto senza lavoro e depresso ha ucciso i suoi due figli di quattro e un anno, gettandoli nel vuoto dal sesto o settimo piano, dopo aver forse litigato con la moglie (moglie o compagna?) per questioni economiche e finanziarie, per poi suicidarsi gettandosi nel vuoto pure lui, avendo tentato di buttare nel vuoto pure la moglie che però è riuscita a fuggire. Così dicono le agenzie di stampa. Una famiglia distrutta. Evidentemente la mentalità patriarcale più bieca sulla quale si fonda la nostra società, considera i figli proprietà esclusiva del padre, anziché risorse comuni, padre che ne fa quello che vuole, anche a costo della loro vita.

Questa è la società patriarcale fondata sul matrimonio e sui suoi surrogati: una società ghettizzata in tante famiglie spesso chiuse su se stesse e recintate in quattro mura, affinché sia garantita la certezza della paternità al maschio di turno. Funziona quando tutto va bene e quando tutti sono felici e contenti. Ma basta una crisi, una malattia o la perdita del lavoro, per buttare tutto a gambe all'aria, mettendo a nudo la fragilità e l'ipocrisia dei nostri rapporti umani e famigliari

Per restare in materia edifici collabenti, ho letto da qualche parte che lo Stato italiano di natura patriarcale pare non risarcisca più i danni agli edifici provocati da calamità naturali.

Quindi, lo Stato italiano, di fronte alla crisi economica e alla miseria che ne deriva, come i genitori nella fiaba di Pollicino, che fa? Abbandona i suoi figli, i suoi cittadini, nel bosco, facendogli capire che da ora in poi si devono aggiustare da soli con le proprie forze, costringendoli così a ricorrere all'assicurazione volontaria privata, e molto probabilmente, molto presto anche alla pensione privata e all'assistenza sanitaria privata. La tendenza patriarcale è proprio quella di eliminare il sociale per privatizzare, cioè per responsabilizzare i figli cittadini, per renderli indipendenti, affinché si formino una loro famiglia e non facciano i "senatori" a vita.

Nella storiella di Pollicino, alla fine è Pollicino, è il figlio che, tornando a casa con i suoi sette fratelli, ricco di oro, libera i genitori dalla fame e dalla miseria. E' il sogno di ogni padre e di ogni genitore: il figlio che si realizza economicamente e li sostiene nella loro vecchiaia (al posto della pensione). Così è per lo Stato patriarcale: sono i cittadini che dovrebbero liberare lo Stato e i suoi funzionari, cioè la P.A. dalla fame e dalla miseria che li attanaglia giorno dopo giorno, usando l'astuzia e l'intelligenza, proprio come fa Pollicino tornando a casa con tanto oro (da tassare).

Purtroppo, la mente di quel padre suicida, sperimentando sulla propria pelle l'utopia e l'inganno della società patriarcale, si è ribellata a quel sogno distruggendo la sua stessa famiglia.