Amore per il Papa

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Voglio fare un commento in merito alla vicenda dell'apertura dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma, dove il Rettore dell'Università ha invitato il Papa per tenere un discorso di apertura, ma l'invito è stato contestato da diversi professori che hanno scritto al Rettore una nota di protesta, seguita poi dalla contestazione di diversi studenti universitari che hanno voluto occupare il Rettorato per manifestare il loro dissenso alla visita del Santo Padre.

Alla base della contestazione vi è un discorso del Papa fatto quando era ancora cardinale, forse mal interpretato, dove l'allora Cardinale riportava la frase di un filosofo agnostico in cui diceva che la sentenza della Chiesa nei confronti di Galileo era giusta e razionale.

In seguito alla forte contestazione nata da quel discorso e probabilmente anche da alcuni concetti sulla scienza espressi dal Papa nell'ultima Enciclica, mal compresi, il Papa ha deciso di annullare la visita alla Sapienza per la data prevista, creando così la soddisfazione degli studenti radicati su posizioni più laiche e agnostiche e il rammarico di tanti altri studenti cattolici che si vedono perdere una occasione di confronto in merito ai temi della fede e della scienza.

Ma quello che secondo me più sconcerta è la mancanza di amore nei confronti del Papa. Un popolo che vuole definirsi cristiano, cresciuto e maturato sull'insegnamento di Cristo, se vuole essere cristiano e riconoscersi in Gesù deve amare l'uomo a cominciare dal più debole per finire al più forte, senza distinzioni. Il Papa è un uomo che va amato non tanto perché è il Papa, il vicario di Cristo, ma perché è un uomo, seppure con i suoi difetti. Il Papa è sempre un uomo che rappresenta i valori cardine del cristianesimo: amore, carità, misericordia, perdono e va amato e accettato per amore verso Gesù e verso Dio, perché è stato Gesù ad insegnarci quei valori. Trattarlo nella maniera in cui è stato trattato, manifestando apertamente una posizione di rifiuto nei confronti della sua persona e di quello che rappresenta, dimostra, a mio avviso, soltanto tanto egoismo, arroganza e soprattutto ignoranza, ponendo professori e studenti sullo stesso piano della Chiesa ai tempi di Galileo.

Occorre andare oltre, aver fiducia in ciò che si crede e saper affrontare un vero dibattito a viso aperto e non chiudersi in se stessi, per non ascoltare una voce che si fa, in fondo, portatrice dell'insegnamento di Gesù.

Chi ha fede non ha paura. Chi crede nella scienza e nel progresso tecnologico non deve aver paura dell'uomo o del Papa e di ciò che quell'uomo rappresenta. Se credi veramente nella scienza, nei suoi valori e princìpi, non devi aver paura se qualcuno sembra apparentemente professare insegnamenti in contraddizione con i valori in cui credi. Così è per la fede e per i valori del cristianesimo.

Gesù invitava i suoi discepoli a non aver paura dell'uomo, ma a temere Dio. Un vero cristiano non ha paura dell'uomo. Se un cristiano teme l'uomo oppure, per esempio, teme il malvagio, teme il diavolo, il peccato, vuol dire che non crede nei valori del cristianesimo e in definitiva non crede in Dio, perché Dio ha sconfitto il diavolo e il peccato.

Così, se un uomo di scienza teme l'uomo oppure, per esempio, teme il mago, teme il superstizioso, il religioso, dimostra, secondo me, di non credere nei valori della scienza e, in definitiva, dimostra di non aver fede in se stesso.

Se vogliamo essere veri cristiani e anche veri laici non dobbiamo aver paura di amare e in particolare non dobbiamo aver paura di amare e accogliere il Papa. Possiamo anche criticare il Papa, se ci pare contraddire i valori del cristianesimo, ma non possiamo non accoglierlo e non rispettarlo, mettendolo in condizione di sentirsi a disagio e rifiutato.

Per cui esprimo la mia solidarietà nei confronti del Papa, ricordandogli che i veri discepoli di Gesù sono perseguitati e rifiutati come lo è stato Gesù.

Update: Video per la giornata di solidarietà per il Papa voluta dal Cardinale Camillo Ruini: