Traggo spunto dalla notizia della pubblicazione dei redditi degli italiani online da parte dell'Agenzia delle Entrate, poi subito sospesa per l'intervento del Garante della Privacy e dalle polemiche seguite, per ricordare ai cristiani che il reddito pecuniario rientra nella sfera del dio denaro e di mammona e che che Gesù ci invita a non guardare alla ricchezza o povertà dei fratelli, ma piuttosto a confidare in Dio. Gesù ci ricorda che la vita di ogni uomo non dipende dai suoi beni o dal suo reddito. Tanto più che la morte non guarda in faccia a nessuno e del reddito non gliene frega proprio niente.
La morte abbraccia gli evasori come i contribuenti più generosi, i ricchi e i poveri, i buoni e i cattivi, credenti e non credenti. La salvezza dell'uomo non passa per la pubblicazione del suo reddito. Tutti prima o poi devono fare i conti con la morte propria e dei propri cari. Non c'è reddito che tenga difronte alla morte. Muore il ricco come il povero. Alla morte non interessa quanto guadagni e se il tuo reddito è veritiero o falso.
Tuttavia le polemiche seguite a questa vicenda dimostrano tutta l'ipocrisia dell'uomo credente o meno che mette il reddito pecuniario al primo posto nella scala dei valori sui quali credere con fervore religioso.
Il reddito pecuniario è il più importante elemento di confronto e di sperequazione sul quale gli uomini fanno le loro valutazioni per stabilire chi sta sopra e chi sta sotto nella classifica umana dove al vertice ci sta zio Paperone e in fondo ci sta zio Paperino.
Tuttavia la realtà umana più terribile dalla quale l'uomo tenta di sfuggire è proprio la morte e molti uomini pensano che il ricco riesca a sfuggire alla morte più facilmente del povero. La realtà è che alla morte non interessa il reddito dell'uomo e la sua ricchezza. La morte mette fine alla vita terrena dell'uomo e non c'è reddito che tenga difronte a quella fine.
Gesù ce lo ricorda nel Vangelo (Luca 12,15).
Se l'uomo vuole sfuggire alla morte, non serve mettere online il suo reddito o andare a vedere quali sono i redditi dei vicini di casa che l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato online. Chiediti piuttosto come mai non si mette online anche la situazione sanitaria di ogni cittadino, le malattie fatte e i farmaci che assume. Perché non si mette online la fedina penale di ogni cittadino e le condanne subite? Perché non si mette online anche chi è positivo o negativo all'HIV o all'epatite.
Ci sono povertà e ricchezze che sono sconosciute all'Agenzia delle Entrate, come la solitudine e la fede, la tristezza, l'intelligenza, la bellezza, la salute, la compagnia, la gioia.
C'è solo una cosa che l'uomo può fare per sfuggire alla morte: non è la dichiarazione dei redditi, ma credere in Colui che ha sconfitto la morte, credere in Gesù. Soltanto Gesù può salvarci dalla morte, non di certo il nostro reddito e nemmeno quello del vicino.
Gesù è la Vita e a Lui non interessa qual è il tuo reddito. A Lui interessa che tu lo segua e che tu creda in Lui. Gesù ti dona la sua Vita indipendentemente dal tuo reddito fedele o meno o di quello del tuo vicino. Invece l'uomo vuole andare a vedere il reddito del vicino per decidere sul da farsi.
(Pensa ad esempio quando chiedi una agevolazione o un contributo statale. Spesso è il reddito che determina l'ammissione o meno all'agevolazione).
Fai attenzione perché giudicare secondo il reddito o secondo la ricchezza o povertà è una trappola diabolica e in questo modo rischi di giocarti la vita. Infatti Dio giudica con lo stesso nostro metro di giudizio (per chi crede in Dio). Per cui se giudichi una persona "ricca" o "povera" in base al reddito pubblicato online dall'Agenzia delle Entrate, anche Dio ti giudicherà ricco o povero in base al tuo reddito. Per cui se escludi o ammetti una persona per una agevolazione perché, in base al suo reddito, lo ritieni "ricco" o "povero", anche Dio ti escluderà o ammetterà circa la sua Vita in base al tuo reddito "ricco" o "povero".
Il Signore rispose a Samuele: "Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore". 1 Sam.16,7