Il cristiano conteso

Nel vasto e variegato panorama religioso ci sono una miriade di movimenti: organizzazioni di persone più o meno strutturate che fanno riferimento ad un leader carismatico. Nel mondo cattolico troviamo per esempio tante realtà: neocatecumenali, focolarini, CL, Opus Dei, Comunità di S. Egidio, Ortodossi, pentecostali, tanto per citarne alcuni.

Ogni movimento ha una sua caratteristica e un suo carisma e i vari membri cercano di vivere il Vangelo e la vocazione a Dio rimanendo nel mondo da laici, mentre nel passato bisognava farsi preti o suore per poter vivere la propria vocazione al Vangelo.

Mi è capitato di leggere in rete vari documenti in cui si discute sugli aspetti positivi e negativi di questa massiccia presenza di movimenti religiosi nel mondo. Uno di questi l'ho trovato su La Gazzetta di Sondrio .
Se da una parte i movimenti rappresentano una straordinaria ricchezza della Chiesa a dimostrazione della sua vitalità, dall'altra parte esistono pensieri e opinioni che mettono in guardia da possibili "pericoli" e sfide che i movimenti possono innescare, da quanto si legge in quel documento che riporta un testo della rivista Civiltà Cattolica.

Alcuni dei "pericoli", come riporta quel testo, riguardano ad esempio: la presenza in alcuni movimenti di religiosi e religiose appartenenti ad altri istituti: ciò "ha provocato in taluni una crisi d'identità e ha indotto altri a lasciare il proprio istituto o a stabilire una sorta di doppia appartenenza".

La partecipazione dei sacerdoti ai movimenti. In alcuni di essi vi sono seminari propri, nei quali gli studenti vengono formati secondo il loro carisma e vengono preparati per essere sacerdoti a servizio del movimento stesso.

La tendenza a estraniarsi dalla Chiesa locale, facendo riferimento, nella propria azione apostolica, più ai metodi del proprio movimento e alle direttive dei propri dirigenti che alle direttive e ai programmi pastorali delle diocesi e delle parrocchie. Di qui le tensioni, talvolta aspre, che si possono creare tra i movimenti ecclesiali da una parte e i vescovi e i parroci dall'altra"..

Solo per citare alcuni problemi che emergono dalla lettura di quell'articolo.

A me viene da chiedere cosa penserebbe Gesù di tutto questo. Per quanto riguarda la mia esperienza spirituale di cristiano cattolico non posso non sostenere che la partecipazione ad un movimento ecclesiale è per me di grande aiuto e contribuisce a quella "maturazione" spirituale che mi avvicina moltissimo a Dio e mi ha fa capire tanti aspetti della spiritualità evangelica che prima non coglievo, facendomi scoprire nello stesso tempo la grandezza e l'importanza della Chiesa. Vedo con molta positività la presenza di più movimenti ecclesiali nel panorama religioso italiano.

Tuttavia, quello che mi rattrista è leggere documenti come quello riportato. Secondo la mia sensibilità di cristiano che si affida a Dio, certi pensieri e preoccupazioni non dovrebbero neanche passare per la mente del credente.
A tal proposito mi viene da chiedere: I movimenti sono o non sono volontà di Dio?

Perchè se i movimenti ecclesiali non sono volontà di Dio, allora stiamo solo perdendo tempo, ma se sono volontà di Dio non vedo quali pericoli possano nascere. E a tal proposito vorrei ricordare le parole di Gamaliele in atti 5,38-39.
Gesù ha insegnato come riconoscere i veri e i falsi profeti: dalle opere.