La riunificazione nel regno di Dio

Vangelo di Marco 14,2
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Vangelo di Luca 22,7
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?». Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate». Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.

Dal Vangelo di Luca si scopre che i due discepoli citati nel Vangelo di Marco sono Pietro e Giovanni. Pietro rappresenta l'ortodossia, Giovanni è il discepolo prediletto.

Chi è quell'uomo che porta una brocca d'acqua e che viene incontro ai due discepoli? Vorrei meditare su queste condizioni al contorno, di secondaria importanza che precedono la cena pasquale. Alcuni interpretano quell'uomo con la brocca d'acqua come un segno celeste, un segno delle stelle che scandisce il passaggio dall'era dei pesci all'era dell'acquario o era dello Spirito, secondo la precessione degli equinozi.

Secondo me, invece, quell'uomo con una brocca d'acqua non è soltanto un riferimento temporale, ma è soprattutto la controfigura di Gesù che precede i discepoli in Galilea, da interpretare in senso escatologico. Un Gesù che viene loro incontro con l'acqua della fonte battesimale, invitandoli a seguirlo. Seguire quell'uomo significa seguire Gesù. Dove va Gesù con quella brocca d'acqua? Gesù entra in quella casa e poi pare dileguarsi passando il testimone al padrone di quella casa. A quel punto è il padrone di quella casa che mostra ai due discepoli, su loro richiesta, la grande stanza al piano superiore, stanza che ha un profondo significato spirituale. Non soltanto un mero luogo fisico, ma soprattutto un luogo spirituale dentro e fuori di noi.

Quindi, è sempre Gesù che ti può venire incontro solo se ti precede (in Galilea). Tu non devi fare altro che seguirlo una volta incontrato. Gesù, del resto,non può fare altro che portarti in quella casa, nella casa del Padre: nella casa di Dio. Una volta entrato nella casa di Dio, è Dio stesso, il padrone della casa, che ti prende per mano e ti mostra la stanza al piano superiore dove preparare la cena. Si tratta di accedere, per grazia di Dio, ad una grande dimensione spirituale superiore: il regno di Dio raffigurato dalla grande stanza, una stanza, un luogo già addobbato con tappeti dove sdraiarsi e mettersi comodi. E' in quel luogo, in quella meravigliosa dimensione spirituale che i due discepoli sono invitati a preparare la cena pasquale per tutti.

I versi successivi del cap. 22 di Luca chiariscono il concetto. Gesù indica a Pietro e a Giovanni dove preparare la cena. "Io preparo per voi un regno (nella casa del Padre), come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno (Gesù è Dio) e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele." Lc. 22,29