Il pane che non perisce

Dopo essermi cibato per 15 giorni di IMU, di tasse municipali sugli immobili e relativa burocrazia, il pane che perisce e che diventa prima o poi maceria, è ora di riprendere il volo e lo faccio con la Parola di Vita di questo mese, giugno 2012, pubblicata su Città Nuova n.14 /1985, ripresa e commentata nel video seguente.
 


 


Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo.
Gv. 6,27

Come si legge nel Vangelo, Gesù si sottrae alla folla che lo vuole fare re così come oggi la folla farebbe re o Presidente del Consiglio un Silvio Berlusconi, un Umberto Bossi, un Mario Monti o un Pierluigi Bersani, tutti uomini pronti a nutrirti con il pane che perisce, con la burocrazia, con le promesse di pensioni, di posti di lavoro, di sussidi, di pane pagato con i proventi delle tasse sugli immobili come l'IMU, immobili destinati a crollare pure loro per diventare cumuli di macerie.

Fai attenzione che il verbo "dare" è al futuro e non al presente e nemmeno al passato. Cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà, non "vi ha già dato" o "vi dà", ma "vi darà". Questo cibo arriverà.

Viene allora spontaneo chiedersi: ma quando ce lo darà questo pane che rimane per la vita eterna? La risposta è contenuta nei versetti successivi del Vangelo di Giovanni, ma anche nel commento della Parola di Vita: il pane della Vita è Gesù con il suo insegnamento che ci viene dato con l'eucaristia e il Vangelo.