Tutto ciò che è mio è tuo

Parabola del padre misericordioso.


Il figlio prodigo vangelo di Luca 15 voce chitarra


Luca 15,31: "Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo".

Il contesto della frase riportata nel titolo del post è la parabola del padre misericordioso, chiamata anche la parabola del figlio prodigo. Il padre risponde con quella frase alle proteste del figlio più grande rimasto a casa dopo che il padre ha fatto uccidere il vitello grasso per il figlio più giovane ritornato dal lungo viaggio, durante il quale ha sperperato la sua quota di eredità vivendo in modo dissoluto.

Gesù racconta la parabola del figliol prodigo per sottolineare la grande misericordia di Dio. Quella è l'interpretazione più comune. Tuttavia, quella parabola evidenzia anche un altro aspetto di Dio, spesso sottovalutato e trascurato ma che secondo me è importante: la comunione dei beni tra padre e figlio. Il padre, che nella parabola rappresenta Dio, non discrimina tra ciò che è suo e ciò che è del figlio, ma mette ogni suo bene in comunione con il figlio più grande rimasto a casa.

Siccome noi siamo figli di Dio, siamo chiamati ad essere immagine di Dio e quindi a mettere in comunione tra di noi i nostri beni materiali e spirituali, così come fa Dio con noi. Quindi, pare di capire che per Dio non esiste il concetto di proprietà privata esclusiva, perché tutto ciò che è di Dio è anche del figlio.

Anche noi, se vogliamo essere immagine di Dio, possiamo dire come quel padre: Tutto ciò che è mio, è tuo, dove per "tuo" si intende non il nostro figlio, ma il prossimo, il fratello, perché davanti a Dio siamo tutti fratelli.

Beh, se lo dico solo io, cambia poco, ma se lo diciamo tutti insieme, cambia molto. Se tutta l'umanità maturasse nello spirito fino ad arrivare a dire coralmente: tutto ciò che è mio è tuo, condividendo i beni con tutti, allora sì che potremmo fare un grosso passo in avanti e avvicinarci ad essere immagine di Dio.

Se invece restiamo aggrappati alla proprietà privata che sottrae un bene di tutti per metterlo nella disponibilità esclusiva di una singola persona o di un gruppo di persone, escludendo tutti gli altri, oltre a commettere un grave abuso agli occhi di Dio, commettiamo un reato penalmente rilevante nell'ordinamento giuridico del cielo. Allora sì che torna poi veramente difficile dire: "Tutto ciò che è mio è tuo", allontanandoci in questo modo dall' essere immagine di Dio e dal suo sguardo.