Scegliere Gesù o la fidanzata?

Seguire Gesù o seguire la fidanzata? La mia risposta è: la fidanzata. Perché? Soltanto se rimani fedele a te stesso e all'insegnamento di Gesù vai veramente dietro a lui. Gesù ci dice In Luca 14, 26-33: "Se qualcuno viene con me e non ama me più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e delle sorelle, anzi, se non mi ama più di se stesso, non può essere mio discepolo. ... Chi non rinuncia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo."

Gesù non ti dice di abbandonare o lasciare i tuoi genitori e i tuoi affetti per essere suo discepolo e seguirlo, ma ti dice di amare lui più di tutti gli altri. Ma cosa vuol dire amare Gesù più di tutti gli altri? Secondo me vuol dire, come prima cosa, saperlo incontrare e riconoscerlo nel prossimo, compresi i propi genitori, fratelli e sorelle, mogli e mariti, fidanzati e fidanzate, amici e nemici. E come seconda cosa, mettersi a disposizione di lui.

Ricorda cosa dice Gesù: nessuno ha un amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici. Se tu credi di andare dietro a Gesù interrompendo una relazione con tua moglie o marito, madre o padre, fidanzata o fidanzato, in realtà non vai dietro a Gesù, ma vai dietro a te stesso e alla tua volontà e finisci per deludere, dopo aver illuso chi stava con te. Perché, come dice Gesù: qualunque cosa farete ad uno di questi più piccoli che credono in me, l'avrete fatta a me. Se tu dai un dispiacere o una delusione, abbandonando tua moglie e i tuoi figli per correre dietro a Gesù, in realtà offendi e deludi anche Gesù e dai un dispiacere anche a lui, perché Gesù è in quel prossimo (moglie, figlio o genitore) che tu stai per abbandonare o hai intenzione di lasciare per seguire la tua vocazione, sia che lo fai come sacerdote, sia come missionario, sia come religioso.

Le scelte missionarie vanno compiute, secondo me, con cognizione di causa, facendo attenzione a non calpestare o offendere la dignità di Gesù, presente in ogni uomo o donna, con la scusa di seguirlo. Quando Gesù ti dice: Chi non rinunzia a tutto quello che possiede, non può essere mio discepolo, in questo "tutto" ci stanno, sì gli affetti e i propri beni, ma soprattutto ci sta anche lui, Gesù.

Quindi, per quanto mi riguarda, devo essere pronto a perdere Gesù, a rinunciare a lui e alla mia vocazione per amore di Gesù stesso. Ti potrà sembrare un assurdo, ma la mia sensibilità mi porta a dirti questo.

Se tu, per esempio, hai una relazione sentimentale con una ragazza o ragazzo e successivamente maturi o scopri una vocazione al sacerdozio o come religioso o religiosa che ti impone di lasciare i tuoi affetti per seguire la tua vocazione, pensaci bene su quello che stai per fare, perché se abbandoni la tua relazione sentimentale, rischi di creare un dolore e una delusione nella tua controparte con il rischio di far perdere la fede in Dio e in Gesù, in chi può essere debole nella fede e quindi rischi, secondo me, di vanificare, con il tuo comportamento e la tua volontà, il sacrificio di Gesù.

Le scelte vocazionali fatte per seguire Gesù andrebbero meditate profondamente e decise, secondo me, quando si è liberi da ogni vincolo sentimentale o relazione umana, in piena autonomia e consapevolezza. Perché non ha senso, secondo me, interrompere una relazione matrimoniale o di fidanzamento per seguire la propria vocazione religiosa.

Vale anche per me. Ha poco senso che io stia qui a scrivere queste pagine web per andare dietro a Gesù e realizzare la mia vocazione laica, se poi non lo so scorgere e accogliere quando mi si presenta dietro ad un bambino che mi chiede di giocare con lui o dietro ad una persona anziana sola che mi chiede di andarla a trovare o dietro alla mia ragazza che mi chiede di andare a ballare con lei.