Un arrivederci a Benedetto XVI

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Ho riflettuto molto sulle dimissioni del Papa e sul loro significato storico e spirituale, direi quasi rivoluzionario. Le dimissioni di Papa Benedetto XVI mi appaiono ancora più significative proprio perché avvengono all'inizio di questo terzo millennio, all'inizio del terzo giorno, in Quaresima. Sembra quasi che il Papa abbia deciso di lasciare il posto al Gesù che viene. Sì, la Chiesa non è nostra, ma appartiene a Gesù, noi siamo il suo corpo e il gesto di questo Papa ormai stanco nel fisico, ma non nello spirito è una dimostrazione di grande maturità spirituale e di fede.




Gesù, nel Vangelo, chiede all'uomo di "tagliare", di "staccarsi" dal mondo, dalle preoccupazioni, dagli affetti, dalla materialità delle cose, per poter accogliere il suo messaggio di salvezza. Ecco, credo che questo distacco possa avvenire anche nei confronti della Chiesa stessa, di questa "madre" che ci cresce e nutre nello spirito, affinché ognuno possa, prima o poi, prendere il volo e unirsi alla propria "sposa", alla propria "donna" da ricercarsi nella propria anima. Non si tratta di abbandonare la Chiesa, ma di staccarsi da essa, restandogli vicino, perché la Chiesa, intesa come il corpo di Cristo, non ci appartiene, ma io la vedo come la dimora che Cristo prepara per noi dove ognuno possa sentirsi a casa.
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