Copyright e Copyleft appartengono a Dio

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Leggo su Wikipedia che il copyright (termine di lingua inglese che letteralmente significa diritto di copia) è una forma di diritto d'autore in uso nel mondo anglosassone, in tempi recenti sempre più prossimo a divenire sinonimo del diritto d'autore vigente in Italia. È solitamente abbreviato con il simbolo ©.

Il diritto d'autore è quel diritto riconosciuto dall'ordinamento dello Stato a colui che abbia realizzato un'opera dell'ingegno a carattere creativo; in Italia è disciplinato dalla legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive modifiche. In ordine di tempo una delle ultime proviene dalla legge 22 maggio 2004, n. 128.

Intendo mettere da parte, per il momento, la legge in materia e fare un discorso dal punto di vista della fede in Dio. Dal momento che la vita umana è sacra, non ci appartiene, ma appartiene a Dio che ce l'ha donata, come insegna la dottrina cattolica, io, da credente, riconosco Dio creatore come l'unico detentore dei diritti d'autore sulla vita e devo obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini.

Visto che la vita umana ha origine da Dio e l'uomo è stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza, mi chiedo quali diritti d'autore possa vantare l'uomo nei confronti di altri uomini in merito alla propria creatività o proprietà intellettuale.

Un esempio. Se io come programmatore di computer faccio un programma in grado di modificare se stesso e di autoreplicarsi, come sono capaci di fare per esempio tanti "virus" informatici, detengo, io e soltanto io, i diritti d'autore su quel programma. I virus informatici che si autoreplicano diffondendosi su altri computer non detengono alcun diritto d'autore, perché hanno tratto origine dal mio programma. Questo secondo il modo di ragionare della mentalità umana.

Alla luce di questa elementare constatazione "umana" risulta un abuso e un illecito, secondo me, ogni pretesa da parte dell'uomo di vantare diritti d'autore su ciò che l'uomo stesso crea e inventa, perché è Dio a detenere i diritti d'autore sull'uomo, avendolo creato. E' a Dio che ogni uomo dovrebbe pagare i "diritti d'autore" su quello che crea.

Chi vanta diritti e compensi su quello che dice e scrive dovrebbe avere un po' più di sensiblità, perché come tu pretendi di essere pagato per quello che fai, a questo punto, anche Dio potrebbe vantare i suoi diritti su di te e pretendere il pagamento di quanto ti ha dato gratuitamente. Tuttavia, la mia è la logica umana che intende applicare a Dio un modo di pensare tipicamente umano.

Chi ha fede e crede in Gesù, crede anche in colui che lo ha mandato, crede in Dio Padre e sa che non è così. Dio non pretende i diritti d'autore sull'uomo e relativi pagamenti (anche se alcune parabole del Vangelo sembrerebbero far credere il contrario) perché Gesù ha già pagato per tutti. Quindi Dio lascia libero l'uomo di creare come crede, secondo la logica del Copyleft, licenza libera (anche se con alcune restrizioni), libero di creare secondo l'insegnamento del Vangelo dove si dice, tra le tante cose, "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8).

"Camminate secondo lo Spirito (...). Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge" (Gal 5, 16. 18).

"Siete stati chiamati a libertà ... Liberi da cosa? I cristiani della Galazia erano stati resi liberi dalle prescrizioni legali della legge mosaica, libertà poi estesa a tutti i cristiani. Più ancora siamo stati liberati dal peccato e dalle sue conseguenze: le nostre paure, la sfrenata ricerca dei nostri interessi, i condizionamenti culturali, le convenzioni sociali ... Per questo siamo liberi quando osserviamo le norme di condotta sociale e religiosa del cristianesimo, non le sentiamo come obblighi imposti dall'esterno." (Da: Parola di Vita, giugno 2006).

Anche io mi sento personalmente libero di creare un sito web come questo, riconoscendo Dio Padre come l'unico titolare dei diritti d'autore su questo sito, accogliendo l'invito di Gesù a dare gratuitamente, lasciando il lettore libero di diffondere e riprodurre i contenuti qui presenti come meglio crede. Sia ben chiaro che non è un obbligo o un dovere donare gratuitamente, ma una mia o tua libertà, una mia scelta nata dall'amore che rende liberi.