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Fede e laicità

Importante discorso del Papa durante la sua visita in Francia. Benedetto XVI ha sottolineato che la laicità non è in contraddizione con la fede, come riporta La Stampa di ieri. Ha ragione. Gesù era un laico, non apparteneva alla classe sacerdotale e non c'è nessuno che meglio della figura di Gesù possa rappresentare e difendere i valori laici.
Ma cosa significa la parola "laico"? Secondo la definizione data dal dizionario De Mauro, laico è "chi non appartiene al clero; chi non ha alcun grado nella gerarchia della Chiesa cattolica".

Sembra una contraddizione e un assurdo. Gesù era laico, ma pur essendo stato laico è diventato il capo supremo della Chiesa cattolica, sotto di Lui ci sta solo Pietro con i suoi successori e a seguire tutta la gerarchia ecclesiale.

Laico non significa ateo o non credente o agnostico, ma semplicemente che non appartiene alla gerarchia della Chiesa cattolica. Io sono laico, ma non per questo mi sento escluso dalla gerarchia della Chiesa cattolica. Io, come battezzato, faccio parte della Chiesa cattolica, sto al piano "terreno", come un soldato semplice faccio parte della "truppa", neanche "caporale", credo in Gesù e riconosco in Lui il Figlio di Dio, come lo ha saputo riconoscere anche il laico centurione romano (Mt.27,54), colui che nell'esercito romano comandava una centuria, cioè cento soldati (non dimentichiamo il significato del cento nel Vangelo e della pecora mancante per arrivare a cento, Lc. 15,4).

Quindi è chiaro come il sole che fede e laicità non sono in contraddizione.

Ora la parte laica della Chiesa più impegnata è rappresentata dai movimenti ecclesiali che polarizzano l'attenzione e il consenso di tante persone laiche e non. Si tratta di strutture importanti e di "complemento" alla Chiesa con una loro inquadratura ben precisa all'interno della Chiesa stessa. Sono realtà importanti perché si tratta di persone non sempre impegnate in politica e neanche in chiesa, ma che vivono la propria fede con coerenza e impegno, testimoniando i valori cristiani nel quotidiano e nel lavoro, dando un grosso contributo alla crescita morale della società.

Le Parole della Politica - Laicità, Enzo Bianchi

Il Papa ha poi sottolineato, da come leggo sui giornali, che: "I cristiani devono poter contribuire ai valori che sono fondamentali per la costruzione della società. La religione non è identificabile con uno Stato, la religione non è politica e la politica non è una religione". Ha ragione. Religione e politica vivono in ambiti separati, tuttavia il cristiano, così come il cittadino anche non cristiano, deve poter contribuire ai valori della società in cui vive e lo Stato lo deve poter assecondare.

Si pone allora la questione di sapere o definire quali sono i valori fondamentali per la costruzione della società sui quali trovarsi d'accordo e in che modo il cristiano possa contribuire a quei valori. I principi, almeno per l'Italia, sono già contenuti nella Costituzione italiana.

I principi Costituzionali sono già una buona base di partenza per definire i valori fondamentali di una società, ma possono anche essere rivisti e integrati alla luce del Vangelo. La politica, poi, è uno degli strumenti a disposizione, un mezzo con cui il cristiano può contribuire ai valori della società, se ottiene il consenso popolare. Perché senza consenso popolare, in democrazia, non si va da nessuna parte.

Il cristiano però deve essere coerente per prima cosa e seguire Gesù, il quale invita a non servire due padroni: Dio e la politica, perché religione e politica sono separate. E allora come fare? C'è solo un modo per farlo, secondo me, che non è solo l'impegno politico tradizionalmente inteso a conquistare il potere per legiferare e imporre la propria morale alla società, ma è l'impegno umile e personale (ma anche collettivo), sotto forma di esempio e testimonianza pubblica dei valori in cui si crede, come invita a fare Gesù nel Vangelo: predicare il suo insegnamento e metterlo in pratica.

Non di certo come fanno diversi leader politici nostrani che a parole testimoniano i valori cristiani, ma poi li tradiscono nei fatti, non rispettandoli. Questo comportamento incoerente ha un effetto deleterio nei confronti della società, perché se predichi un comportamento o una morale e pretendi di imporne l'osservanza con le leggi, devi essere il primo a dare l'esempio testimoniando con i fatti ciò in cui dici di credere. Altrimenti non sei credibile e il risultato è una presa in giro generalizzata che porta con sé solo disimpegno e lassismo.

Link: Enzo Bianchi - Laicità come Libertà