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La conversione del cuore

Dal Vangelo secondo Luca, cap. 13, 1-5

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

E tu? Tu pensi che quei cinesi terremotati fossero più peccatori degli altri popoli per aver subito tale sorte? Sappiamo tutti che in Cina il cristianesimo è bandito e i cristiani sono e sono stati perseguitati dalla dittatura comunista. Tuttavia Dio ama la Cina e ci tiene alla sua conversione.

L'uomo credente e timorato di Dio, è portato erroneamente a pensare che una disgrazia che lo colpisce, grossa o piccola, sia una punizione di Dio in conseguenza del suo peccato o di una sua colpa. E' sbagliato pensarla così e Gesù lo ribadisce chiaramente nel Vangelo.

Gesù nega fermamente che le disgrazie che ci accadono siano conseguenza dei nostri peccati o siano punizioni divine. Tuttavia Gesù ci fa capire che la conversione è necessaria ed è più importante del peccato. Gesù vuole la conversione del cuore per la nostra salvezza. Cosa vuol dire convertirsi? Vuol dire riconoscere Gesù come il Cristo, il Figlio del Dio vivente, riconoscere Dio come Amore.

Perché è importante la conversione? Perché la conversione sottomette l'uomo all'amore donandogli la Grazia e la Sapienza. La conversione del cuore ti porta a mettere l'amore al primo posto nella scala dei valori e non più il benessere o il profitto.

Se non ci convertiamo, periremo tutti allo stesso modo, dice Gesù. Perché? Perché l'uomo va rispettato a 360 gradi, essendo figlio di Dio. Dove prevale l'egoismo, il profitto, l'arroganza e la prepotenza, cioè dove non c'è la conversione del cuore nei confronti dell'amore e l'uomo non è rispettato nei suoi diritti fondamentali, allora c'è sfruttamento, c'è guerra, c'è mancanza di rispetto ambientale, non c'è comunione, non c'è pace.

In situazioni dove l'uomo è sfruttato e non ha cibo, dove non ha risorse per curarsi, possono nascere epidemie e malattie che ci possono portare tutti alla morte. In situazioni dove prevale lo sfruttamento ambientale sconsiderato, in onore del profitto di pochi, ecco che possono nascere disastri ambientali con morti e distruzioni generalizzate.

Il disastro accaduto in Cina non è dovuto ad una punizione divina, ma è dovuto alla mancata conversione del cuore dell'uomo. Di quell'uomo che crede nelle proprie forze e mette Dio e il suo messaggio di amore in un angolo. Di quell'uomo, non solo orientale, ma anche occidentale che pensa ad accumulare per se stesso, ritenendosi autosufficiente. Di quell'uomo che non sa collaborare ed essere solidale come popolo unito, per unire le forze e poter affrontare quella minaccia celeste che presto o tardi si abbatterà sulla terra.

Luca 13,6-9. Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

Sai chi è il vignaiolo?

La testimonianza di Claudia Koll