Dio e la meritocrazia

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Leggo su La Stampa: "Effetto Brunetta anche in Vaticano: adesso i prelati timbrano il cartellino".
Dove si legge: "Negli uffici vaticani è arrivato il cartellino. Si timbra in entrata e in uscita con un modernissimo «badge» elettronico a banda magnetica di colore blu. Timbrano tutti, dai minutanti ai capiufficio, laici o ecclesiastici o religiose che siano. E dal prossimo primo gennaio entreranno in funzione le schede di valutazione per misurare il rendimento e collegare le retribuzioni al merito. In Vaticano dunque entra la meritocrazia, ..."

Dio risponde con una parabola per bocca di Gesù:

Matteo 20,1-16

"Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi".

Questa è la volontà di Dio che si fa in cielo, nel regno dei cieli, dove non c'è meritocrazia. Tutti ricevono un denaro: chi ha lavorato 15 ore e chi ha lavorato solo 3 ore riceve un denaro dal padrone del regno dei cieli.

Gesù vuole che sia fatta la volontà di Dio come in cielo e così in terra e ce lo insegna nella preghiera del Padre Nostro. Dio è buono e non fa discriminazioni. La giustizia di Dio non è quella umana. Dio è misericordioso.

Dio ci chiede di applicare il suo insegnamento, la sua bontà, la sua giustizia, per voce di Gesù, anche in terra.

Applicare questo insegnamento al modello umano terrestre è inconcepibile dal nostro punto di vista e da un punto di vista sindacale, perché nessun operaio accetterebbe di essere pagato allo stesso modo di chi ha lavorato molto di meno. Questo trattamento economico uguale per tutti sarebbe una ingiustizia secondo i sindacati, infatti il regno di Dio non appartiene a questo mondo.

Nel regno dei cieli un soldo o un denaro equivale alla gioia della vita eterna. Quando ricevi un denaro da Dio, ricevi tutto e quindi non ha più senso ricevere di più o di meno perché hai già ricevuto tutto. La vita eterna ti appaga completamente e ti riempie di gioia, una misura colma e pigiata. Quando vivi nella gioia e sei felice, le grandezze numeriche perdono di significato ed è senza senso pretendere di ricevere di più, ne basta una di vita eterna per essere felici.