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In questo post intendo segnalare e commentare un interessante video di Mauro Biglino pubblicato il 28 ottobre 2021 su YouTube (https://youtu.be/u_gfvZ1DN0Y) e dal titolo: Great Reset, already in the Bible,

Nel video Mauro Biglino trae spunto da una lettera scritta da Monsignor Carlo Maria Viganò, prelato del Vaticano, per ribadire alcuni concetti sul sistema finanziario debito/credito già presenti e descritti con molta chiarezza nella Bibbia, per contraddire l'autore della lettera quando dice che le sorti del mondo sono minacciate da una cospirazione globale. Tuttavia, secondo Viganò, dalla parte dei figli della luce nella lotta tra il bene e il male dei cospirazionisti ci starebbe il Dio degli eserciti.

Secondo Mauro Biglino, pare quindi strano che il Dio della Bibbia che ha legittimato il sistema finanziario debito/credito, origine del male e responsabile di questo sistema di cose, ora si metta dalla parte del bene e si schieri con i figli della luce.

Come ho già scritto in post precedenti all'origine del sistema finanziario debito/credito ci sta la legittimazione della Proprietà Privata, cioè Mammona. Il sistema finanziario debito/credito poggia le sue basi sulla legittimazione della Proprietà Privata, legittimazione, tra l'altro, già presente nella Bibbia, in particolare nei dieci comandamenti, dove si dice o, meglio, si comanda al popolo di Dio di non rubare, di non desiderare la roba e la donna d'altri, dando così una legittimazione divina al possesso, cioè alla Proprietà della "roba" e della "donna", equiparando così la "donna" alla "roba". Come si sa è proprio Dio, il Dio degli eserciti a incidere sulle tavole della legge, consegnate a Mosè, quei comandamenti segno della sua alleanza con Israele e quindi a legittimare la Proprietà Privata, fondamento di ogni forma di Proprietà, da quella intellettuale a quella immobiliare, passando per quella mobiliare.

Era il 1987 e in una puntata di "Domenica In" , su Rai Uno, Raffaella Carrà e Franco Zeffirelli chiedevano a Gustavo Adolfo Rol, in collegamento telefonico, un augurio per il pubblico che ascoltava.

Nell'augurio - appello, Rol propone ai giovani di chiedere gli Stati uniti del mondo, un appello al disarmo e all'unione dei popoli, una garanzia per tutti i popoli della terra.

Nel giorno della morte di Raffaella Carrà, voglio ricordare la conduttrice televisiva con questo video che ritengo importante.

cimitero, lapidi, loculiChe ne sarà di te dopo la tua morte? Te lo sei mai chiesto ? Un posto in un cimitero dove i tuoi cari vengono a piangerti e a depositare fiori? Si tratta della tua memoria non di quella dei tuoi cari. Pensaci. Te ne frega qualcosa?

Lo squallore di un cimitero non attira nessuno e, soprattutto di te, non dice niente, se non quando sei nato e quando sei morto, con una foto ricordo molto povera di informazioni su di te.  Vuoi che la tua memoria venga seppellita in un loculo insieme a te? Vuoi proprio ciò che di bello è stata la tua vita venga dimenticata per sempre? Dove la metti la tua resurrezione?

Con Internet, invece, ci possono essere soluzioni molto interessanti e attraenti dove puoi essere tu a costruire la tua memoria, il tuo cimitero, la tua resurrezione, quando sei ancora in vita, se ci tieni. Un modo per farlo è quello di aprire un sito web a tuo nome e metterci dentro quello che ti pare, tutte quelle cose (fotografie prese nell'arco della tua vita, audio, poesie, disegni, video, ecc.) di te, tutte quelle cose banali alle quali tieni e desideri vengano ricordate, senza aspettare che sia Dio o, peggio, siano altri a farlo al tuo posto. Poi, puoi rivolgerti ad un servizio che associ il tuo nome al tuo sito web e lo memorizzi nel tempo (anche un Social Network potrebbe fare al caso). Un domani, quando sarai morto, chi vorrà sapere chi eri, chi sei stato, potrà ritrovarlo su Internet, rivederti, riascoltarti, eventualmente fare una donazione per promuovere il tuo ricordo e la tua resurrezione. Le ceneri della tua memoria disperse in un cloud, per sempre.

Buona Pasqua di Resurrezione

La parabola dei talenti

ClessidraLa parabola dei talenti riportata nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo segue quella delle dieci vergini. Gesù cerca di spiegare e rendere comprensibile ai suoi discepoli a cosa è simile il regno dei cieli. In particolare nel versetto 29, che quasi conclude la parabola dei talenti, viene fatto dire a Gesù: "Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha." Qui, secondo me, l'evangelista o il traduttore ha forzato la mano e ha travisato il pensiero di Gesù che, ricordiamolo, è Dio fatto uomo. Gesù non ragiona mai in termini di dare e avere, ma sempre in termini di essere e non essere. E' sempre il pensiero umano che ragiona in termini opportunistici di dare e avere. La traduzione che introduce i verbi dare e avere, secondo me, non rende giustizia al pensiero di Gesù e al regno dei cieli.

Per capire la parabola dei talenti, occorre leggerla alla luce della parabola delle dieci vergini che precede, dove viene usato, come immagine metaforica, l'olio delle lampade. Ma occorre leggerla anche alla luce dei bisogni dell'uomo che vengono elencati alla fine del capitolo 25 di Matteo e che seguono la parabola dei talenti.

Bisogna andare a leggere anche il testo greco e vedere quali termini vengono usati. Il termine greco echó viene tradotto con avere, ma ha altri significati come "tenere". Il verbo greco didómi tradotto con dare, ha diversi significati.

Gesù non ha niente. Gesù ha fame, ha sete, ha freddo, è nudo, è malato, è solo. Se Gesù non ha niente perché è nudo, è chiaro che non può dare niente di quello che l'uomo si aspetterebbe in termini materiali. E' quindi inutile che l'uomo si illuda di ricevere, di avere qualcosa da colui che non ha niente e quindi non può dare niente di materiale.

Ragiona. Tu, quando vedi un uomo nudo, cosa ti aspetti da lui? I suoi vestiti? Non li ha, i suoi soldi? E' nudo, non li ha con sé.

Quindi come può Gesù dire: "perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza" se lui per primo è nudo, non ha niente da dare e ha bisogno di tutto?

Come la mettiamo? L'unica cosa che Gesù può dare è la vita, perché lui è la Vita. Quindi, nei talenti bisogna vedere la vita. Se tu che hai ricevuto la vita, te la giochi, la vivi e la fai fruttare in termini di vita spirituale, di relazioni, di amore e non solo in termini biologici (nemmeno in termini finanziari), ricevi da colui che è la Vita altra vita e sarai in abbondanza di vita. Se invece la tua vita non la vivi, ma la vai a sotterrare, vuol dire che non vivi e sei morto. Di conseguenza la vita spirituale ti viene tolta e resti un vegetale, perché non vivi.

Come vanno riscritte allora le parole di Gesù? Secondo me in questo modo: perché a chiunque ha vive, sarà dato è ed esiste, e sarà nell'abbondanza di vita; ma a chi non ha vive, non è, non esiste e sarà tolto anche quello che ha solo un vegetale.

AC/DC copertinaCosa significa quando Gesù dice in Luca 17,5-6 : "Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe." ?

Qui Gesù collega la fede all'esecuzione di un ordine assurdo, senza senso, da parte della pianta di gelso. Il gelso è una pianta, un vegetale e, secondo me, rappresenta il comune cittadino/fedele del tempo di allora  che segue e ascolta gli insegnamenti dei farisei, dei sacerdoti, dei maestri del tempio. I discepoli di Gesù sono invece persone rozze, con poca fede, si ritengono servi inutili, come dice Gesù più avanti nello stesso capitolo. Di conseguenza possono fare poco. Se già tu stesso ti ritieni inutile, non puoi fare molto.

Qui, secondo me, la fede non è collegata all'ottenere super poteri tali da far compiere azioni senza senso e assurde alle cose. Gesù vuole fare capire che la fede è collegata alla propria fiducia in se stessi, nei propri valori, nel proprio Spirito, perché Dio è un valore, Dio è Spirito, misericordia e perdono. Se credi in te stesso, nei tuoi valori, facendo di Gesù un valore, se credi nelle tue idee, nel tuo spirito, allora acquisisci un certo carisma, un talento, così chi ti sta intorno è portato a seguirti e ad ascoltarti, perché vede in te un esempio positivo.

Questo vale non solo in ambito religioso, ma vale anche in campo politico, sportivo, scientifico, mediatico. Pensa al carisma di persone contemporanee come Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Matteo Salvini, il Papa. Loro credono in se stessi, nei propri valori, nelle proprie idee giuste o sbagliate che siano e potrebbero dire ai loro "fan/fedeli": «andate a fare il bagno all'inferno» ed essi li ascolterebbero.

Perciò come possiamo riscrivere quelle parole di Gesù per renderle più comprensibili? Secondo me in questo modo: se aveste un minimo di carisma o di talento e credereste in voi stessi, potreste dire ai vostri fan/discepoli/follower qualunque cazzata come: andate a fare il bagno nel vino, ed essi vi ascolterebbero.

Del resto, se il guru carismatico degli AC/DC si mette in testa un assurdo e senza senso cornetto luminoso di rosso e migliaia di suoi fan fanno altrettanto per imitarlo, un fondo di verità nelle parole di Gesù ci sarà.

Terms of service

Terms of serviceLa frase inglese "Terms of service" significa in italiano condizioni di servizio o più in generale condizioni generali di contratto che, come dice Wikipedia, sono "clausole previste unilateralmente da una parte contrattuale, e generalmente dirette a regolare uniformemente i suoi rapporti contrattuali".

Sono quindi clausole previste unilateralmente, cioè stabilite da una parte sola con esclusione della controparte, in genere dal provider, il fornitore di servizi e volte a regolare i servizi erogati dal provider. Tu che intendi usufruire di certi servizi erogati dal provider devi accettare le condizioni contrattuali stabilite dal provider, cioè dal padrone. In genere per limitare abusi e speculazioni da parte del provider-padrone interviene la Legge a imporre ulteriori clausole e limitazioni nelle condizioni contrattuali.

I primi Terms of service ufficiali unilaterali li troviamo nella Bibbia. I dieci (5+5) comandamenti sono, a mio giudizio, la prima forma ufficiale di Terms of service unilaterali, perché dettati unilateralmente da Dio, della Storia. Mosè, guarda caso senza testimoni, scende dal monte con le due tavole della legge dove sono stati incisi da Dio i dieci comandamenti, cinque per ogni tavola, che possiamo benissimo rinominare in modo più moderno come: "Terms of service".

Ricapitoliamo i Terms of service voluti dall'uomo e fatti legittimare da Dio:

  1. Io sono il Signore Dio Tuo, non avrai altro Dio fuori di me. In molti casi le condizioni contrattuali moderne prevedono questa clausola come clausola esclusiva. Basta pensare, per esempio, al conferimento in esclusiva di un mandato di vendita ad una agenzia immobiliare. E' una clausola che troviamo codificata nell'art. 2105 del Codice Civile. 
  2. Non nominare il nome di Dio invano. Questa clausola prevede il rispetto del provider ed è stata recepita dall'art. 10 del Codice Civile.
  3. Ricordati di santificare le feste. Questa clausola viene spesso inserita nei contratti di lavoro e prevede un pacchetto di giorni di ferie per il lavoratore ai sensi dell'art. 2109 del Codice Civile e dell' art. 36 della Costituzione.
  4. Onora tuo padre e tua madre. Questa clausola è stata recepita dal 4° comma dell'art. 315bis del Codice Civile.
  5. Non uccidere. Beh, questa clausola si trova in molti articoli dell'ordinamento penale, sotto varie forme e reati contro la persona.
  6. Non commettere adulterio. Su questa clausola si potrebbe scrivere un romanzo. Essenzialmente anche questa clausola è stata recepita ipocritamente dal 2° comma dell'art. 143 del Codice Civile oltre che nell'art. 2105 del coice Civile.
  7. Non rubare. Su questa clausola, recepita dall'art. 624 del Codice Penale, ci sarebbero da dire molte cose a partire dalla definizione del sostantivo "furto" e del verbo "rubare".
  8. Non dire falsa testimonianza. Questa clausola è stata recepita dall'art. 372 del Codice Penale.
  9. Non desiderare la donna d'altri. Anche su questa clausola ci sarebbe da scrivere un romanzo. Essenzialmente la troviamo recepita dall'art. 89 del Codice Civile e nella legge 898/1970.
  10. Non desiderare la roba d'altri. Questa clausola, a mio giudizio, è stata recepita da tutte quelle stupide normative sulla tutela del Copyright e della Proprietà Intellettuale.

Quello che è ridicolo, dal mio punto di vista, è che l'uomo ha fatto passare per legge di Dio e quindi per volontà di Dio quello che gli faceva più comodo, cioè quello che è semplicemente la legge e la volontà del più forte, scartando tutto il resto.

I Terms of service di Dio sono ben altri e non stanno scritti solo nei dieci comandamenti, ma stanno scritti là dove l'Oblio e il suo Diritto non possono arrivare.

Spermatozoi e uovoLa parola virus deriva dalla parola latina virus che, secondo Wikipedia, significa veleno o tossina. I virus sono entità biologiche parassite molto piccole con ordine di grandezza di qualche nanometro. Ma virus, a mio avviso, può derivare anche dalla parola latina vir che in latino significa uomo, maschio. Si sa che il maschio produce gli spermatozoi che contengono codice genetico, il cui compito è quello di fecondare, termine elegante per non dire "infettare", "contagiare" l'ovulo femminile che fa da ospite, penetrare al suo interno, rilasciare, come un qualsiasi virus, il DNA e l'RNA, per replicarsi e per dare origine ad un essere vivente, termine elegante per non dire "parassita" che cresce e si sviluppa all'interno del corpo femminile per poi essere espulso quando maturo, se tutto va bene.

Il guaio è che il maschio, cioè il VIR è così coglione che rivendica la Proprietà Privata del "parassita". Questa Proprietà Privata viene chiamata più elegantemente e ipocritamente con il nome di paternità. Ed è proprio in nome della Proprietà Privata, della sua legittimazione e disumanità che il VIR/maschio crea le condizioni al contorno affinché i virus possano trovare terreno fertile per infettare, contagiare e moltiplicarsi indisturbati dando vita a epidemie e pandemie dagli effetti umanamente devastanti.

I virus agiscono allo stesso modo del meccanismo della naturale fecondazione sessuata o asessuata. Contagiando e infettando l'uomo, gli animali e le piante, i virus si appropriano del loro ospite, replicandosi all'interno del loro ospite, quando questi non riesce ad eliminarli attraverso una adeguata risposta immunitaria e a volte conducono alla morte dell'ospite.

Ma ti sei mai chiesto chi ci sta all'origine dei virus? Sì, all'origine dei virus, dal mio punto di vista di credente, ci sta Dio, per chi come me crede in Dio. Si dice che i figli sono dono di Dio, è vero, così come è vero che i virus sono anche loro dono di Dio, perché da lui traggono origine. Spiace dirlo, ma è così. Per chi non crede in Dio, al suo posto ci può mettere la parola Natura.

I virus sono dono di Dio e come tali andrebbero accolti come sua volontà, perché non si può accettare da Dio soltanto i doni graditi e rifiutare i doni non graditi, cioè quei calici di dolore che tanto detestiamo e allontaniamo.

Cerchiamo piuttosto di eliminare e rendere illegittima la disumanità di ogni forma di Proprietà Privata in modo da poter rendere il calice di dolore portato dalle epidemie dei virus sopportabile e umanamente tollerabile.

Abba, padre

Abba è un nome palindromo che può essere letto da sinistra a destra e da destra a sinistra. Wikipedia, alla voce Abba, dà questa definizione: "Abba (reso anche abbà) è un appellativo - traducibile come "papà" - usato in ambito giudaico antico per rivolgersi in maniera informale al padre".

Il termine Abba lo troviamo nel Vangelo di Marco, nel capitolo 14, al versetto 36: E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».

Dopo la preghiera, Gesù torna dai suoi discepoli e li trova addormentati, torna a pregare con le stesse parole e, alla fine, per ben tre volte torna da loro trovandoli addormentati, incapaci di vegliare e di tenere gli occhi aperti.

Non dimentichiamo che Gesù è Dio fatto uomo. Dio è in Gesù come Gesù è in Dio. Per lui tutto è possibile, anche allontanare quel calice, ma non lo fa, perché? Perché Dio ha scelto di farsi uomo in Gesù, non un superuomo con super poteri, ma semplicemente uomo. Anche a noi capita di addormentarci e non vedere lo straordinario talento che le persone hanno dentro. Non riusciamo a scorgere quel "Dio" nascosto che è in ogni uomo, come ogni uomo è in Dio, accecati e ingannati dalla Proprietà Privata. Succede così di venire arrestati, condannati, se non scacciati per aver violato la sacra Proprietà, senza l' autorizzazione del falso e abusivo padrone.

Moses Concas - Human Revolution

Cinque pani e due pesci

pani e pesciNei vangeli, ad esempio in Matteo 14:17, Marco 6:38, Luca 9:13, Giovanni 6:9, i discepoli di Gesù rispondono di avere soltanto cinque pani e due pesci a disposizione per sfamare cinquemila uomini oltre a donne e bambini affamati. Gesù organizza questi cinquemila uomini con al seguito donne e bambini in 100 gruppi di cinquanta persone oppure in 50 gruppi di 100 persone, infatti 100 x 50 = 5000 e li sfama tutti avanzando alla fine 12 ceste di pani.

Come ho già spiegato in post precedenti, mi chiedo quale può essere il significato dei pani e dei pesci. Potrebbero ricordare i cinque pani consegnati dal sacerdote Achimelech a Davide in 1Samuele 21:4. Tuttavia da come si evince da altri passi dei vangeli, i pani rappresentano dei libri, cioè un insegnamento ed il Pentateuco potrebbe esserne un degno rappresentante. Infatti il Pentateuco sono cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio che per gli ebrei sono la Torah, cioè la legge. Il principale autore e protagonista del Pentateuco è Mosè. Tuttavia i cinque pani potrebbero fare riferimento anche ai cinque libri sapienziali accettati dal canone ebraico.

I due pesci invece, secondo me, fanno riferimento a due uomini (Gesù insegna a Pietro a diventare pescatore di uomini): uno è Mosè il principale autore e protagonista del Pentateuco, l'altro uomo è il profeta Elia, il principale protagonista del libro dei Re che poi è stato diviso in due libri. Ricordo che anche Elia fece il miracolo della moltiplicazione della farina e dell'olio. Rileggiamo quel passo in 1 Re 17:13-16 "Elia le disse: «Non temere; su, fa' come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra». Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia." Mosè ed Elia sono quindi due uomini che si sono fatti carne e con i loro insegnamenti e vicissitudini hanno nutrito il popolo dando loro tanto insegnamento da mangiare. Tanto più che gli evangelisti narrano che alla fine della scorpacciata avanzano 12 ceste di pezzi di pane.

I due pesci (Mosè ed Elia ?) li ritroviamo nell'episodio della trasfigurazione raccontato dai Vangeli: Matteo 17:3,  Marco 9:4,  Luca 9,30. In quell'episodio Gesù si trasfigura e compaiono guarda caso Mosè ed Elia che rappresentano la legge e la tradizione rispetto a Gesù, i quali parlano con Gesù. Si narra poi che si sente una voce autorevole che dice: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo", come per dire che è Gesù che dobbiamo ascoltare e non tanto Mosè ed Elia che rappresentano il passato e l'obsolescenza, due figure che poi scompaiono nella trasfigurazione, rimanendo solo Gesù. Quindi gli evangelisti vedono in Gesù colui che sa come distribuire l'insegnamento di Mosè ed Elia e l'insegnamento dei libri  del Pentateuco o dei cinque libri sapienziali per sfamare o meglio, istruire migliaia di persone con insegnamenti di buon senso.

Infatti nella seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci narrata da Matteo nel capitolo 15 ai passi 32 e seguenti e in Marco al capitolo 8, gli evangelisti, nel loro racconto, mettono a disposizione di Gesù sette pani (che potrebbero essere un riferimento ai sette libri sapienziali, cinque canonici + due non canonici ) ed alcuni pesciolini. Gli evangelisti vogliono fare capire che Gesù si serve quindi degli insegnamenti della tradizione ebraica per sfamare questa volta quattromila uomini, mille in meno rispetto a prima, senza contare donne e bambini (che evidentemente a quei tempi contavano poco o niente). Il significato dei cinquemila uomini divenuti poi quattromila, secondo me, va ricercato nella Bibbia e nelle vicende del popolo di Israele e delle sue tribù. Alla fine della scorpacciata di pani e pesci avanzano questa volta sette sporte piene di pezzi avanzati. Notare che si tratta di sette ceste non di pani interi ma di pezzi di pane.

Abbiamo prima 12 ceste di pezzi di pane e ora sette ceste. Dal mio punto di vista sono numeri che fanno riferimento a come veniva suddivisa la Bibbia ebraica ai tempi di Gesù. Il numero di 12 ceste di pezzi di pane può fare riferimento ai 12 libri dei profeti minori (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia), mentre il numero di sette ceste di pezzi di pane può fare riferimento ai sette libri dei profeti: i 4 profeti anteriori (Giosuè, Giudici, Samuele, Re) più i 3 profeti maggiori (Isaia, Geremia, Ezechiele).

Agenzia DemanioInteressante video dove Claudio Messora giornalista di byoblu.com intervista Paolo Maddalena giudice emerito della Corte Costituzionale e Mauro Scardovelli giurista e psicoterapeuta.

Il tema affrontato è quello dei Beni Comuni abbinato al testo del disegno di legge della Commissione Rodotà su iniziativa di Ugo Mattei promosso diversi anni fa e sempre rimasto nel cassetto. 

Per maggiori informazioni e chiarimenti ti consiglio anche la lettura dell'interessante e condivisibile articolo di Paolo Maddalena al link https://www.attuarelacostituzione.it/2018/11/23/ricostruire-il-patrimonio-del-popolo-la-proprieta-pubblica/

Scrive Paolo Maddalena nel link sopra riportato: "Un ostacolo ben maggiore per la ricostituzione del “patrimonio pubblico” italiano è costituito, tuttavia, dalla nostra appartenenza all’area dell’euro. Infatti, proprio a causa dell’appartenenza alla “moneta unica” siamo stati sottoposti a un regime di austerità, che ci ha impedito un vero e proprio “sviluppo economico”, cancellando addirittura la nostra “politica economica”, che si è trasformata nella ricerca spasmodica dei mezzi finanziari necessari a rispettare l’obbligo di “pareggio del bilancio”, introdotto in Costituzione dal governo Monti in ossequio alle detestabili idee neoliberiste."

Gli fa eco Mauro Scardovelli che nel primo video sotto-riportato, al minuto 43-44 circa, ricorda che Gesù, in riferimento al Padre, non vuole i sacrifici, cioè non vuole l'austerità, ma vuole la misericordia, cioè "l'essere risonanti con i più deboli" secondo Mauro Scardovelli.

Purtroppo l'Europa non ha saputo riconoscere le sue origini cristiane che fanno della laicità dello Stato o degli Stati (perché Gesù era un laico e non un sacerdote religioso) il perno di ogni società civile. 

Qui, tuttavia intendo completare quanto Paolo Maddalena giustamente sostiene.

Quando si parla di Proprietà Privata, in genere la prima cosa che viene in mente è la Proprietà Immobiliare alla quale appartengono ad esempio la terra e gli edifici dei privati. Tuttavia la Proprietà Privata è soprattutto quella mobiliare alla quale appartengono ad esempio gli stipendi e le pensioni (cioè i soldi) dei cittadini, senza dimenticare che nella Proprietà Privata confluiscono la Proprietà Intellettuale  e quella Industriale.

Siccome Paolo Maddalena e Mauro Scardovelli giustamente ricordano che la Proprietà Privata, secondo l'art. 42 della Costituzione, ha una funzione sociale e deve essere accessibile a tutti (in egual misura aggiungo io), occorre, a mio avviso, estendere lo stesso discorso agli stipendi e alle pensioni (cioè alla Proprietà Privata Mobiliare) dei cittadini. Anche la Proprietà Privata Mobiliare e conseguentemente la moneta dovrebbe avere una funzione sociale ed essere accessibile a tutti, in egual misura, cosa che la Costituzione italiana dimentica di sottolineare. Perché, secondo me, non è giusto che ci sia una élite di persone che percepisce stipendi e conseguenti pensioni da 5 - 10 mila euro mensili e una massa di persone che percepisce stipendi e pensioni di 500 - 1000 euro mensili, così come non è giusto, secondo me, che ci siano persone proprietarie di centinaia di immobili e persone nullatenenti. Non puoi guardare solo da un occhio e vedere soltanto la Proprietà Privata immobiliare visibile sotto il sole e non vedere la Proprietà Privata mobiliare nascosta nel conto corrente bancario o postale e relativo conto Titoli, così come non puoi trascurare la Proprietà Intellettuale e Industriale che si manifesta in Copyright, Brevetti e relative royalties. Tutta la Proprietà dovrebbe avere un ruolo sociale ed essere accessibile a tutti. Ma perché ciò sia realizzabile occorre delegittimare o eliminare la Proprietà Privata.

Secondo me tutta la proprietà Privata (mobiliare, immobiliare, intellettuale, industriale) andrebbe delegittimata e azzerata con il conseguente azzeramento di pensioni e stipendi (utopia?), se si vuole dare spazio alla condivisione dei beni comuni e fare in modo che i beni comuni appartengano al popolo, altrimenti ci prendiamo solo in giro legittimando ingiustizie e sperequazioni sociali. 

Video: da Byoblu, I BENI COMUNI SONO LE COSE CHE CI APPARTENGONO - Paolo Maddalena e Mauro Scardovelli

Video: da Byoblu, Paolo Maddalena - Perché dico NO al testo sui BENI COMUNI della Commissione Rodotà