Il popolo e i centurioni

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Come commentare queste immagini di rivolta proprio nel giorno in cui si festeggia il lavoro, il primo maggio? Perché i cittadini di Torino contestano e fischiano il loro Sindaco Piero Fassino? Che senso ha votare un Sindaco per poi fischiarlo? Quale gratificazione umana e politica può provare un politico eletto Sindaco a sentirsi fischiato e contestato? Ci manca solo più che il popolo gridi "in croce, in croce". Il popolo, la folla non ragionano con il cuore, ma ragionano con la pancia, ragionano di portafoglio. Perché il popolo non canta e non balla tutto festante insieme al suo Sindaco?

Cosa ci fanno tutti quei poliziotti e carabinieri alla festa del lavoro? Pare che i cittadini non gradiscano la scuola privata, la gestione degli asili e delle scuole in mano ai privati e preferiscano la scuola a gestione pubblica. Beh, hanno ragione, la scuola, come l'acqua, deve restare pubblica. Ma cosa c'entra con il lavoro?

Perché la polizia carica e picchia i cittadini che manifestano un disagio sociale invece di vigilare sulla loro incolumità?

Perché alcuni cittadini assaltano il Municipio di Torino con delle scale, in barba alla legge 626, senza le necessarie misure di sicurezza, rischiando la vita o di farsi male? Mica sono pompieri che devono andare a spegnere un incendio.

Perché quei giovani hanno appeso quello striscione sul terrazzo con scritto sopra "Liberi tutti" o "Tutti liberi"? Non potevano appenderlo a casa loro? Evidentemente ha un significato politico quella richiesta di libertà. Qualcuno si sente prigioniero di qualcosa? Ma di cosa? Non lo so. Io, per esempio, come cittadino, mi sento prigioniero della burocrazia che lo Stato, ma anche Comune, Provincia e Regione ti impone e vorrei essere liberato da tanti adempimenti burocratici che ritengo inutili, controproducenti e che comportano una gran perdita di tempo e anche di soldi, risorse e tempo sottratto alla tua vita, ai tuoi cari.